Colpevole di Ingiustizia

Punto cardine dell’associazione: le ingiustizie

Quando c’è un errore giudiziario o un abuso non si capisce come e perchè la Magistratura anzichè puntare immediatamente al suo accertamento crei invece situazioni molto distanti dal comune senso di giustizia: si arriva addirittura ad assistere a vere e proprie omissioni, sparizioni di atti e imbrogli da parte degli organi giudicanti per respingere tout court in sede di valutazione dell’ammissibilità senza alcun contraddittorio le richieste di revisione della sentenza dove si chiede solamente di accertare la verità delle prove oggettive portate a fondamento della richiesta. Con la revisione molti condannati innocenti sperano di ottenere l’accertamento della verità storica che è stata alternativamente nascosta dalla verità processuale, per errore o purtroppo anche per dolo: molti di questi condannati innocenti vengono ripetutamente “frodati” dalla giustizia che pervicacemente rifiuta qualunque accertamento scomodo sulla “verità apparente” statutita da loro stessi in precedenza.

Questi “fattacci” avvengono oramai di prassi al solo scopo di preservare “il giudicato” … perchè sarebbe un “onta” inaccettabile ammettere certi errori: ma chi paga? tutti e soprattutto il condannato innocente o chi subisce l’abuso e non solo non sarà risarcito ma porterà sulle proprie spalle, a vita,  il peso degli errori altrui.

Parliamone onestamente e senza peli sulla lingua.

 


15 marzo 2020 – Puntata 15 – Italia: Colpevole di Ingiustizia


9 marzo 2020 – Puntata 14 – Il caso di Giancarlo (seconda parte)


24 febbraio 2020 – Puntata 13 – Il caso di Giancarlo (articolo)

Lunedì 24, per il ciclo “Colpevole di ingiustizia”: “Giancarlo, per 19 anni cane da pastore etichettato come lupo e costretto a vivere da pecora”, l’incredibile storia di un ex carabiniere di grande valore finito tra le maglie di una dis-giustizia che lo vuole a tutti i costi tramutare da valido ed integerrimo esponente dell’ Arma dei Carabinieri in pericoloso malfattore, implicato in una incredibile vicenda di associazione per delinquere, ricettazione internazionale, traffico d’armi, riciclaggio, simulazione di reato, contrabbando e non solo.


10 febbraio 2020 – Puntata 12 – Il caso di Salvatore Verdura (articolo)

Tratteremo della complessa storia legata alla morte di Salvatore Verdura, ex poliziotto appartenente alla scorta di Giovanni Falcone, avvenuta il 13 gennaio 2011 in località Le Castella, a Crotone, lungo la strada provinciale 43 all’altezza dell’incrocio con la strada statale 106 Jonica, a seguito di infarto, si disse, mentre si trovava alla guida di un’auto non sua, ma questa versione non ha mai convinto la famiglia che vuole vederci chiaro.


3 febbraio 2020 – Puntata 11 – Colpevoli di Ingiustizia: quanti sono? (articolo)

Parliamo di quando l’attuale giustizia, omette, stravolge i fatti, si accanisce e compie atti incredibili al solo scopo di insabbiare vicende che invece meriterebbero di essere accertate ed i responsabili degli abusi che hanno protratto la sofferenza di queste vittime sbattuti in prigione a pagare per quello che hanno tolto, con un semplice colpo di penna, nelle vite di migliaia di persone, ogni anno e nei modi più disparati. Agostino De Pasquale, ex appuntato dei Carabinieri, come tanti altri non riesce ad ottenere giustizia da più di un decennio. Forse al suo posto, un altro, avrebbe potuto optare per il suicidio?  Questa è una delle domande a cui gli chiederemo di darci una risposta.


27 gennaio 2020 – Puntata 10 – Emergenza suicidi FF.OO (articolo)

parleremo ancora dei suicidi tra le FF.OO, questa volta con la dottoressa Alessandra D’Alessio, laureata presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma e specializzata in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. L’ultimo caso di suicidio, dall’inizio dell’anno, il quinto, è solo di pochissimi giorni fa. Con lei analizzeremo i motivi che possono portare a compiere un gesto tanto estremo.


20 gennaio 2020 – Puntata 09 – Suicidi nelle forze dell’ordine è allarme (articolo)

Cosa non funziona? Cosa spinge questi giovani uomini a suicidarsi in questi modi così plateali? Che messaggio nella loro disperazione stanno lanciando allo “Stato” sempre più indifferente? Oltretutto ci sarebbe da “vedere” bene se tra tutti i casi indicati come suicidi non ci siano, in realtà, dei suicidati ….. le ipotesi e i sospetti su alcuni casi sono peraltro noti alle cronache. Molti pensano che le ingiustizie e la malagiustizia ordita dalla Magistratura colpisca solo i normali cittadini, no, colpisce tutti, ne abbiamo tanti esempi e “a naso” questi suicidi riguardano, ma è un ipotesi, sempre la solita, cara e vecchia malagiustizia.


23 dicembre 2019 – Puntata 08 – Luoghi abbandonati (articolo) e suicidi FF.OO (articolo)

Alle ore 16, un viaggio nei meandri delle più importanti strutture ospedaliere abbandonate del Piemonte e nella storia della sanità, a partire dalla nascita degli ospedali fino all’abolizione della legge Basaglia. Luoghi che non possono lasciare indifferenti. Intervista a Anna Bertino.

Alle ore 17, si parlerà del recente suicidio avvenuto nella metropolitana di roma di una giovane soldatessa. Solo nel 2019 ci sono stati 46 suidici nelle forze dell’ordine. In nove anni 252 suicidi, troppi per non porsi domande. Saranno in studio due ex soldatesse per parlare dei problemi che una donna può trovare nell’ambiente dell’esercito.


9 dicembre 2019 – Puntata 07 – Seconda parte della vicenda del Poliziotto Stefano Calabrò (articolo)

di Paola Pagliari

La vicenda ha inizio nel mese di Agosto 2015 quando, in seguito ad accertamenti, vengo a conoscenza di una accertata e pericolosissima fuoriuscita ingente di polveri amiantifere durante gli scavi per i lavori del Terzo Valico e più precisamente presso il cantiere sito nella località di Cravasco, una piccola frazione facente parte il Comune di Campomorone, nell’immediato entroterra genovese. Espongo il tutto ai miei diretti Superiori , ma vengo subito “zittito” pesantemente e velatamente minacciato nel caso in cui avessi attuato una eventuale vertenza sindacale, essendo al momento anche Dirigente Sindacale del SIAP.


2 dicembre 2019 – Puntata 06 – Seconda parte del caso del Carabiniere Agostino De Pasquale (articolo)

di Paola Pagliari

In questa puntata affronteremo la vicenda del pensionamento dell’App C.C De Pasquale Agostino, avvenuta in difformità del Disposto di cui all’Art 3, commi 57 D.L nr. 350 del 2003 in data 21.08.2018.
Secondo la previsione del D.L indicato, De Pasquale, riassunto in servizio in data 05.08.2011, avrebbe dovuto rimanere per un periodo di anni quattordici e mesi sei circa.
Ciò in quanto, essendo stato posto in quiescenza per vicende giudiziarie che si sono poi concluse con sentenze d’assoluzione piena “perché il fatto non sussiste”, passate in giudicato, il sottoscritto avrebbe dovuto recuperare l’intero periodo dal 30.10.1997 al 05.08.2011 che invece non ha potuto effettuare quale dipendente dell’Arma dei Carabinieri.


25 novembre 2019 – Puntata 05 – Il caso del Poliziotto Stefano Calabrò (articolo)

di Paola Pagliari

La vicenda ha inizio nel mese di Agosto 2015 quando, in seguito ad accertamenti, vengo a conoscenza di una accertata e pericolosissima fuoriuscita ingente di polveri amiantifere durante gli scavi per i lavori del Terzo Valico e più precisamente presso il cantiere sito nella località di Cravasco, una piccola frazione facente parte il Comune di Campomorone, nell’immediato entroterra genovese. Espongo il tutto ai miei diretti Superiori , ma vengo subito “zittito” pesantemente e velatamente minacciato nel caso in cui avessi attuato una eventuale vertenza sindacale, essendo al momento anche Dirigente Sindacale del SIAP.


18 novembre 2019 – Puntata 04 – Il caso del Carabiniere Agostino De Pasquale (articolo)

di Paola Pagliari

In questa puntata affronteremo la vicenda del pensionamento dell’App C.C De Pasquale Agostino, avvenuta in difformità del Disposto di cui all’Art 3, commi 57 D.L nr. 350 del 2003 in data 21.08.2018.
Secondo la previsione del D.L indicato, De Pasquale, riassunto in servizio in data 05.08.2011, avrebbe dovuto rimanere per un periodo di anni quattordici e mesi sei circa.
Ciò in quanto, essendo stato posto in quiescenza per vicende giudiziarie che si sono poi concluse con sentenze d’assoluzione piena “perché il fatto non sussiste”, passate in giudicato, il sottoscritto avrebbe dovuto recuperare l’intero periodo dal 30.10.1997 al 05.08.2011 che invece non ha potuto effettuare quale dipendente dell’Arma dei Carabinieri.

 


11 novembre 2019 – Puntata 03 – Il caso del Carabiniere Franco Pizzonia (articolo)

di Paola Pagliari

A tal punto, provi a resistere in silenzio, senza poterne parlare con nessuno, sino a quando Ti convinci del fatto che l’unica via di fuga sia costituita dall’ogiva di un proiettile, mediante la quale porre fine alle Tue sofferenze,….. non certo per vigliaccheria, bensì, in quanto travolto dall’atroce consapevolezza di essere stato tradito dalla medesima Istituzione; un gesto estremo, che Ti permette di ritrovare quella pace che da tempo hai inutilmente chiesto, (e talvolta supplicato), con le lacrime agli occhi; una pace che potrai finalmente goderti per sempre, ma che lascerà i tuoi cari a chiedersi, per il resto dei loro giorni, il perché di tale gesto.

Parole forti, che ci inducono una grande riflessione, nel silenzio…..

 


04 novembre 2019 – Puntata 02 – Il caso del Poliziotto Bruno Rullo (articolo)

di Paola Pagliari

Bruno Rullo, 37 anni, è un ex assistente capo della Polizia di Stato vittima di un sistema in Italia che ha voluto colpirlo per la sua attività sindacale. Il 20 aprile 2019 è stato licenziato ingiustamente in quanto per anni ha lottato segnalando e denunciando irregolarità e illegalità all’interno della Polizia di Stato sia di Palermo sia in provincia di Palermo che in tutta la Sicilia. Per ciò è stato vittima di mobbing, situazione che lo ha portato a soffrire tanto a livello depressivo e ansioso, perché da un giorno all’altro si è trovato licenziato senza un motivo valido. Fortunatamente il TAR gli ha dato ragione e il 23 luglio ha accolto il suo ricorso con un’ordinanza che obbliga l’amministrazione a metterlo in servizio. Ma purtroppo in Polizia i problemi continuano a persistere perché le inadempienze le irregolarità e le illegalità continuano a esistere e a perpetrarsi. Rullo vuole pertanto continuare a lottare affinché giustizia sia fatta e affinché chi ha sbagliato nei suoi confronti possa pagare con la legge il male che ha perpetrato nei suoi riguardi.


23 ottobre 2019 – Puntata 01 – Il caso del Poliziotto Giuseppe Picone (articolo)

di Paola Pagliari

Quando fare il proprio dovere può costare molto caro, in Italia.

Della sua storia di ingiustizia se ne erano occupati anche un gruppo di senatori del Movimento 5 Stelle che, con Atto n. 3-01126 pubblicato il 22 luglio 2014, nella seduta n. 287, svolto nella seduta n. 396 dell’Assemblea (19/02/2015) rivolsero un interrogazione parlamentare che non ha però avuto, ad oggi, nessun seguito.


2 settembre 2019 – Puntata 00 – l’evento pilota di questa rubrica. (articolo)

Volevamo parlare dei temi più scottanti del momento e l’abbiamo fatto e lo rifaremo ancora e ancora e ancora perchè la gente, il popolo, DEVE sapere quando la Costituzione e la legge non viene rispettata proprio dalle istituzioni garanti della sua applicazione. Si dice che la legge è uguale per tutti, ma abbiamo scoperto, nostro malgrado, che per alcuni è più uguale.


6 thoughts on “Colpevole di Ingiustizia

  1. Finalmente esiste un gruppo che tutela chi purtroppo spesso si ritrova sentenze assurde. Mi auguro che trattiate anche sentenze assurde in materia di separazioni divorzi. Soprattutto dove i minori vengono strumentalizzati.

  2. I medici hanno detto che ero ”folle”. Alcuni miei amici/che , mi hanno preso le mani tremolanti, mi hanno guardato negli occhi e mi hanno detto:
    ”Tu sei perfetto”
    Non temere le persone considerate ”folli” , abbracciale, non cacciarle via dalla tua vita, ma accettale, solo cosi esse ”brilleranno”…(Roberto BERARDOCCO)

  3. Il mio caso rispecchia il caso del signore
    ritenuto un folle,il mio caso specifico,le diagnosi tenutemi ad arte nascoste per più
    di dieci anni(violenti e incottrollati scatti di
    ira il delirio)un Complice del primo medico
    (paranoia a ideazione autolesiva…)
    un’accenno a uno dei motivi il giudice tutelare al quale sono stato affidato 13 anni fa,trentanni prima avevo lavorato per il padre
    dopo aver aspettato piu di 4 mesi il pagamento per il lavoro incontestabile ho
    minacciato avviso di fattura e in caso denuncia ,la figlia ora giudice tutelare era
    una ragazza di 12 .13 anni la quale ora ignora
    ogni art.del codice civile con la complicità
    degli ,amm.d s.inoltre non si contano le
    provocazioni perché manifesti le Patologie
    inesistenti……
    ogni mio tentativo di affrontare questa
    disgustosa situazione viene fatta miseramente fallire……

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