Fausto Angelo Antonio Dardanelli, Verità Apparente

Mercoledì 20, per il ciclo “Verità Apparente” avremo con noi Maria Angela Placanica, mamma di Fausto Angelo Antonio Dardanelli, calabrese, classe 1982, Carabiniere per vocazione, pieno di interessi e capacità, consegue il diploma di esecutore BLA-D e ottiene, durante gli anni di servizio, la specializzazione in armi batteriologiche e chimiche e metal detector; di bella presenza fisica, svolge incarichi di prestigio. Presta anche servizio in Lombardia, precisamente a Giussano, dove lascia un ottimo ricordo; si avvicina poi a casa, alla sua Calabria, infatti è Appuntato in servizio permanente presso la Caserma di Bagaladi.
Ama andare a pesca con il padre, si confida con la mamma, va d’accordo con i fratelli, ama gli animali e la natura. Segue il calcio, in modo particolare le squadre straniere e frequenta la palestra abbastanza regolarmente. Eppure questo bel ragazzo, in un assolato pomeriggio del 22 luglio 2016, dopo aver confermato al papà l’appuntamento per le 16.00 per andare a pescare insieme, decide alle ore 18.30 (questo è l’orario indicato nel referto, ma certamente non quello reale della morte) di togliersi la vita, nella sua auto personale, indossando la divisa, per la quale aveva una cura assoluta, con la cintura di sicurezza diligentemente allacciata (cosa che spesso non faceva!), il motore acceso, la musica ad alto volume (che non era sua consuetudine) e l’aria condizionata in funzione. Si dice subito, con una frettolosità che già abbiamo visto in altre vicende (Vedi per il Caporale Tony Drago), suicidio per motivi sentimentali. Ed, in effetti, Fausto usciva da una relazione piuttosto burrascosa, ma soprattutto dispendiosa, con una ragazza di Oppido Mamertina che, dopo averlo ben ben spremuto come un limone, facendogli sottoscrivere diversi finanziamenti, decide di piantarlo nel mese di maggio, allorquando lui comincia a protestare per il continuo salasso. Fausto, come è normale, rimane male comunque per la fine del loro rapporto, e soprattutto, giustamente, inizia a chiedere alla ex e a suo padre di rientrare del denaro ricevuto in prestito. Da quel terribile mese di luglio 2016 la famiglia chiede che vengano chiarite le circostanze di questa morte dai troppi lati oscuri, ad iniziare dai due colpi esplosi, fatto piuttosto strano in un suicidio e che così viene giustificato: “il graduato ha prima esploso un colpo che non l’ha attinto (magari per paura o indecisione ha all’ultimo istante spostato l’arma) per poi sparare il colpo finale, oppure il secondo colpo potrebbe essere partito, dopo quello letale, quale conseguenza di un movimento di riflesso dell’arto”, come si legge nella richiesta d’archiviazione. Spiegazione abbastanza paradossale che, comunque, andava verificata accuratamente.

Di questo e di molti altri aspetti, parleremo mercoledì 20/11/2019 dalle ore 17:00 per la quinta puntata di Verità Apparente, in diretta radio su Azione Collettiva Paola Pagliari ci racconterà nel dettaglio questa triste storia.

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