Verità Apparente: Edoardo Agnelli

Quest’anno ricorrerà il ventennale della scomparsa di Edoardo Agnelli, figlio di Gianni e Marella Caracciolo. Personaggio particolare e non amante della mondanità, Edoardo Agnelli sembra essere stato colpito da una damnatio memoriae, che l’ha fatto sparire dalle celebrazioni ufficiali degli Agnelli.

Sembrano così spariti i tanti dubbi sulla sua morte, che invece amici e giornalisti coltivano e studiano l’ennesimo mistero di Casa Agnelli.

Edoardo, dati tratti da Wikipedia, compie gli studi superiori al Liceo classico Massimo d’Azeglio di Torino, poi frequenta l’Atlantic College nel Regno Unito e l’Università di Princeton negli Stati Uniti d’America, dove consegue una laurea in lettere moderne. Designato dal padre come eventuale successore al vertice dell’azienda di famiglia, ben presto rivelerà scarso interesse per il mondo degli affari, dedicando maggior attenzione a temi filosofici e spirituali. A 22 anni polemizza sulla stampa contro Margherita Hack, difendendo i valori dell’astrologia. Compie viaggi in India, dove incontra il Maestro Sathya Sai Baba, e successivamente si reca a Teheran, dove rimane colpito dalla figura mistica dell’ayatollah Khomeini e si avvicina all’Islam sciita.

In seguito torna molte volte in Iran, così come in Kenya, dove viene arrestato il 20 agosto 1990, a Malindi, poiché trovato in possesso di eroina, venendo successivamente assolto dalle autorità locali. Agnelli viene inoltre prosciolto nell’autunno dello stesso anno dall’accusa di spaccio di stupefacenti. Nelle rare interviste concesse alla stampa, afferma di voler prendere le distanze dai valori del capitalismo e sostiene di volersi dedicare a studi di teologia. La mattina del 15 novembre 2000 il suo corpo senza vita viene rinvenuto presso la base del trentacinquesimo pilone del viadotto autostradale “Generale Franco Romano” della Torino-Savona, nei pressi di Fossano; la sua Fiat Croma, con il motore ancora acceso e il bagagliaio socchiuso, era parcheggiata a lato della carreggiata del viadotto che sovrasta il fiume Stura di Demonte.

La magistratura conclude presto le indagini formulando l’ipotesi del suicidio, però sono molti i punti che non tornano:

-le portiere dell’auto sono chiuse, ma le sicure sono disinserite, come se il conducente si fosse fermato all’improvviso per controllare qualcosa. Un’avaria del motore, forse, ma la vettura sembra a posto. Su uno dei sedili vi sono due telefoni cellulari; forse il guidatore è sceso in fretta dall’auto per chiedere aiuto, ma allora perché non ha portato con sé almeno un telefono?

-Edoardo scriveva di continuo, a tutti; aveva scritto anche al cugino Giovannino quando lo aveva scavalcato nella successione, ma non aveva buttato giù neanche una riga nel momento più drammatico della sua vita. Strano.

-Edoardo, inoltre, viveva da solo in una villa in località Revigliasco, nel Torinese, ed era seguito 24 ore su 24 da una scorta. Dov’erano le guardie del corpo quando è uscito? Perché era solo? Domande alle quali forse avrebbero fornito risposta le videocamere di sorveglianza della villa, ma i filmati non vennero acquisiti nella brevissima indagine.

– nonostante avesse fatto un volo di 80 metri presentava le bretelle allacciate e i mocassini calzati.

– un uomo che tenta di suicidarsi gettandosi da un parapetto. Oltretutto Edoardo in quel periodo camminava a fatica usando un bastone ed era obeso, quindi avrebbe forse attirato l’attenzione degli automobilisti sul trafficato viadotto. Invece nessuno nota nulla.

È sepolto nella monumentale tomba di famiglia, che sovrasta il cimitero di Villar Perosa, accanto al cugino Giovanni Alberto Agnelli, agli zii Umberto e Giorgio e di fronte al padre e alla madre. Per il ciclo “Verità Apparente” parleremo di lui e della sua misteriosa morte  con l’avvocato Simone Colzani.

Vi aspettiamo in diretta mercoledì 11 febbraio alle ore 17.00.

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